
Accompagnare le donne nel parto, vivere il travaglio, è un’ occasione per vedere e provare le espressioni di quel dolore antico che è il dolore della doglia, della discesa e della fuoriuscita del figlio, di quel ‘fare con il corpo’
dal libro ‘Nel dolore del parto’

Editore: Carrocci Faber
Autrici: Michela Castagneri, Anita Regalia, Giovanna Bestetti
Stelline: ★★★★★
Travaglio, parto e dolore: un fattore culturale
Il parto e il dolore si accompagnano concettualmente da sempre a causa di fattori culturali e religiosi.
La riflessione che fa Michela Murgia nel libro Ave Mary, a proposito del ‘partorirai con dolore’, mi ha dato la possibilità di maggiore consapevolezza in merito e di quanti bias cognitivi sono fatta aggiungo, sia come donna che come ostetrica.
Il fatto che il dolore del parto sia un dolore di genere questo non fa di me, in quanto donna, obbligata a doverlo accettare a priori senza mettere in discussione la possibilità di scelte alternative e l’assistenza clinica ostetrica dovrebbe pertanto prescindere da qualsiasi giudizio personale.
Peccato che molto spesso è difficile farsi largo con queste riflessioni nel nostro ambiente lavorativo, romanticizzando il dolore e l’eroicità della donna a doverlo accettare solo perché è così che si da alla luce e se non lo fai così il sacrificio materno non è lo stesso. WHAT?
Cerchiamo invece di comprenderne la sua funzione, perché esiste e si sente così, come possiamo stare accanto alla donna senza giudizio e con prudenza.
Tecnicamente (anatomicamente intendo) durante il periodo dilatante il dolore deriva da:
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