Come e per quanto tempo conservare i tracciati CTG secondo le linee guida
Aggiornato Gennaio 2019
Immagine dal web.
Breve post per completare l’argomento CTG.
Negli articoli precedenti abbiamo ampiamente discusso di monitoraggio cardiaco fetale e di tracciati cardiotocografici. Si tratta di documenti medico-legali estremamente importanti, pertanto, come e per quanto conservarli? Continua a leggere →
Il monitoraggio fetale intrapartum ha come scopo quello di determinare l’abilità del feto a rispondere positivamente allo stress del travaglio.
Per quanto riguarda la frequenza cardiaca fetale come parte della valutazione iniziale in travaglio di parto, le linee guide internazionali suggeriscono di offrire l’ AUSCULTAZIONE del battito cardiaco fetale al primo contatto con la donna in caso di sospetto o travaglio attivo.
La valutazione con auscultazione intermittente, che va registrata insieme alla presenza o meno di accelerazioni o decelerazioni, deve essere effettuata immediatamente dopo la contrazione per almeno 1 minuto.
Gli strumenti che si possono utilizzare sono lo stetoscopio di Pinard o un dispositivo doppler ultrasound.
L’auscultazione potrebbe divenire continua (cardiotocografia o EFM) nel caso in cui siano presenti i fattori di rischio elencati nel precedente articolo, oppure, se dall’auscultazione intermittente si rilevano anomalie del battito cardiaco fetale.
Ricorda che qualsiasi decisione va condivisa e discussa con la donna.
Le linee guida
Ma cosa suggeriscono esattamente le linee guida NICE? L’American Congress of Obstetricians and Gynecologists? E in Italia?