Il parto in acqua ai tempi del COVID-19

Pandemia, travaglio e parto: cosa sappiamo oggi sull’immersione in acqua.

Parto in acqua e Covid 19
Apple blossom foto, dal web

Durante il mese di Agosto gli animi delle organizzazioni ostetriche internazionali si sono scaldati.

Il motivo?

Parto in acqua e rischio trasmissione Covid-19.

L’ Australian College of Midwives ha dichiarato che alcune recenti raccomandazioni del Royal Australian and New Zealand College of Obstetricians and Gynaecologists (RANZCOG – A message for pregnant women and their families, point n 5) VIETEREBBERO A TUTTE LE DONNE IN TRAVAGLIO di usufruire dell’immersione in acqua per ridurre il rischio di trasmissione del coronavirus.

Rischio definito ‘inaccettabile‘ per le donne e per gli operatori sanitari in quanto connesso alla trasmissione oro-fecale.

Ma è veramente così?

Travaglio e parto in acqua durante la pandemia COVID19

Pandemia e parto in acqua
Monet Nicole photo

La pandemia sta provocando cambiamenti nell’assistenza materna in tutto il mondo per salvaguardare il benessere della partoriente, del neonato e di tutto il personale sanitario.

Procedure attuate senza dubbio per contenere i rischi e ridurre la diffusione del COVID 19, nell’interesse della salute di tutti.

Di contro, questi rapidi capovolgimenti delle procedure hanno portato le donne a sperimentare maggiore ansia e preoccupazione limitando al contempo la loro possibilità di scelta.

Ad oggi, quali sono le indicazioni per il travaglio e il parto in acqua?

In Italia, una donna Coronavirus positiva/sospetta non può partorire in acqua a seguito dell’evidenza di una trasmissione del virus per via fecale (SIGO).

E se fosse negativa al COVID-19?

L’ultimo RCM Clinical Briefing: Waterbirth – COVID-19 chiarisce

Current evidence does not suggest that there should be a blanket cessation on the use of water in labour or waterbirth for all women.

Royal College of Midwives (RCM) as outlined in their Clinical Briefing Sheet – Waterbirth during the COVID-19 pandemic (29-July-2020)

Vale a dire,

le attuali evidenze scientifiche non suggeriscono una ‘cessazione generale’ dell’uso dell’ acqua durante il travaglio o il parto a tutte le donne.

Anche l’ Australian College of Midwives ha espresso la sua posizione alla luce di quanto confermato dalla società ostetrica inglese.

Queste infatti, nel loro ultimo Opening statement, hanno palesato la loro preoccupazione sulla sospensione dell’immersione in acqua a tutte le donne nelle aree ad alta trasmissione perchè considerata una pratica a rischio.

Rischio, secondo RANZCOG, perché il virus risiederebbe nell’intestino dei soggetti positivi.

L’ OMS però, come si può leggere qui di seguito, chiarisce di quanto basso sia questo per la trasmissione:

Water, sanitation, hygiene and waste
management for the COVID-19 virus, WHO

Ecco perché si è sollevata tale polemica.

E’ giusto infatti privarne le donne, tutte?

I benefici dell’acqua, ricordiamolo!

parto in acqua e rischi coronavirus
Monet Nicole photo

L’immersione in acqua è un rimedio per il sollievo del dolore in travaglio ampiamente discusso nel post Travaglio e parto in acqua: linee guida.

Gli studi hanno dimostrato infatti che le donne sentono un grande senso di sicurezza, privacy, controllo e ‘self-determination’ quando sono immerse nell’acqua calda. La piscina al contempo crea protezione e isolamento con l’ambiente circostante e mente – corpo possono muoversi con sinergia.

Pertanto, nonostante siamo tenuti tutti al rispetto delle nuove direttive e raccomandazioni per rallentare e fermare la diffusione del virus COVID 19, ove non ci sono controindicazioni,

le donne che scelgono l’acqua per il sollievo dal dolore o per il parto vanno supportate.

Cosa fa notare l’ACM inoltre?

La scelta di vietare a tutte l’immersione in acqua per contenere la diffusione del virus sembrerebbe in disaccordo con la raccomandazione circa l’uso del protossido di azoto in travaglio per il quale si suggerisce un ‘approccio cauto’ per le donne con sospetto COVID e pratica abituale per quelle a basso rischio.

In questi casi il rischio non potrebbe essere maggiore a causa dell’ aerosolizzazione?

COVID-19 e parto in acqua: alcuni punti chiave

Coronavirus e parto in acqua
Monet Nicole photo
  • Il COVID-19 non è un virus trasmesso dall’acqua bensì dall’aria tramite goccioline (dovute a tosse, starnuti, respirazione) o da superfici che possono essere contaminate da queste. In quanto tale, l’atto di immergersi in acqua calda durante il travaglio e / o il parto non è suscettibile di aumentare il rischio di trasmissione, anzi, potrebbe effettivamente ridurre il rischio.
  • Un ambiente acquoso diluisce ogni potenziale rischio di goccioline respiratorie e / o contaminazione fecale.
  • Sebbene il COVID-19 possa essere stato trovato nelle feci, attualmente sono solo DUE gli studi dove l’ RNA del virus è stato qui isolato, pertanto non ci sono prove sufficienti di trasmissione fecale-orale (WHO Technical brief 3 March 2020).
  • La barriera fisica offerta dalla vasca favorisce il distanziamento sociale tra la donna e coloro che sono presenti per il travaglio / o il parto, comprese le ostetriche e le persone di supporto.
  • Le donne che partoriscono in acqua comunemente accolgono e guidano in superficie il loro bambino delicatamente riducendo così il contatto tra la donna (e il piccolo) e le ostetriche (a meno che, ovviamente, non sia necessario intervenire).
  • L’adesione ai protocolli di pulizia della vasca / piscina nascita riduce ulteriormente, se non elimina, il rischio di trasmissione alle gestanti successive.
  • Le ostetriche dovrebbero indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI).

Concludendo

Coronavirus e parto in acqua
Immagine dal web

Sono quindi scarse le ricerche che suggeriscono che l’immersione in acqua calda durante il travaglio e / o il parto presenti rischi aggiuntivi per le donne e i neonati (sia in un’area ad alta trasmissione o in qualsiasi altro contesto).

Si spera che gli ospedali del mondo, che hanno sospeso il parto in acqua a causa del Covid, possano ripristinare questa pratica clinica al più presto.

E voi, cosa ne pensate? Quale realtà si rispecchia nei vostri centri nascita? Parto in acqua si o no?

Alla prossima Review,

Marie C.

References:

ACM’s updated position on use of water in labour, 14 Agosto 2020

RCM Clinical Briefing Sheet – Waterbirth during the COVID-19 Pandemic, Agosto 2020.

WHO, Water, sanitation, hygiene and waste management for the COVID-19 virus, Marzo 2020.

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