Quali sono i rischi di una donna gravida a termine che ha contratto il virus? Prime risposte dagli studi.

Vado subito al dunque.
L’ ultimo studio retrospettivo pubblicato sulla rivista Lancet ha esaminato le caratteristiche cliniche circa la potenziale trasmissione verticale intrauterina (madre-feto) del virus COVID19 nelle donne gravide, Lancet Huijun Chan et all, Febbraio 2020.
Risultati e rassicurazione:
NON è stata dimostrata trasmissione del virus madre-feto nella gravidanza a termine delle donne contagiate da SARS-CoV-2.
Ma andiamo nei dettagli.
Lo studio
Per lo studio retrospettivo in oggetto, sono state selezionate 9 donne gravide a termine con polmonite causata da contagio da coronavirus in gravidanza. Queste infatti risultarono positive al tampone orale per sindrome acuta respiratoria da infezione COVID-19.
L’analisi si è svolta presso lo Zhongnan Hospital of Wuhan University, a Wuhan, in China, tra il 20 e al 31 gennaio 2020.
La presenza di un’eventuale trasmissione verticale intrauterina (madre-feto ricordo) fu valutata ricercando la presenza del virus SARS-CoV-2 nel
- liquido amniotico
- nel cordone ombelicale
- nel tampone orale del neonato.
Anche campioni di latte materno sono stati raccolti ed analizzati nelle puerpere dopo il parto.
Risultati
Le donne contagiate furono sottoposte a taglio cesareo d’elezione al terzo trimestre.
Sette di queste si presentarono con febbre e altri sintomi quali tosse, dolori muscolari, gola infiammata e malessere generale. Il distress fetale fu monitorato solo in due casi.
Ad alcuni di esse fu evidenziata linfocitopenia, mentre ad altre un aumento della concentrazione dell’enzima ALT (alanina aminotransferasi).

Interpretazione dei risultati
Nessuna delle donne sviluppò polmonite severa da COVID-19 o morì per questa (osservazione effettuata sino al 4 febbraio 2020) dopo aver contratto il coronavirus in gravidanza (a termine).
Furono registrate nove nascite di feti vivi e:
- nessuna asfissia neonatale
- indice di Apgar a 1 minuto pari a 8-9 e a 5 minuti uguale a 9 -10.
La ricerca del virus SARS-CoV-2, nel liquido amniotico, nel tampone orale del neonato e nei campioni di latte risultò negativa per il coronavirus.
Le caratteristiche cliniche della polmonite da SARS-CoV-2 nelle donne gravide è simile a quella riportata nelle adulte contagiate e non incinte.
Pertanto, i risultati riscontrati da questo studio retrospettivo suggeriscono che al momento non ci sono evidenze che confermano infezione intrauterina causata da trasmissione verticale (madre -feto) del virus nelle donne che sviluppano polmonite da COVID-19 in tarda gravidanza.
Cosa fare pertanto?
Il Ministero della Sanità continua a pubblicare aggiornamenti circa la situazione in Italia e sulle misure di sicurezza da adottare, dunque
si raccomanda di intraprendere le normali azioni preventive per ridurre il rischio di infezione, come lavarsi spesso le mani ed evitare contatti con persone malate.
Ministero della Salute italiano
Allattamento e coronavirus
La Leche League international ha emesso un comunicato stampa in merito, suggerendo di proseguire l’allattamento spinti dall’importanza di fornire protezione immunologica ai bambini allattati.

Un pensiero infine voglio rivolgerlo a tutti i colleghi (medici, infermieri, ostetriche e professionisti della salute in genere) coinvolti in queste ore in prima linea nell’affrontare l’emergenza nelle regioni coinvolte.
Mettere la propria vita al servizio dell’altro correndo il rischio (a prescindere dal titolo di studio aggiungo), è di nobile virtù e di elevato rispetto del lavoro che stanno svolgendo.
Mi rendo pure conto che questi sono solo primi studi e serviranno ulteriori evidenze per confermare con maggiore certezza quanto scritto sopra (cosa infatti accadrebbe durante un parto vaginale ad esempio?) ma come Ostetriche abbiamo intanto il dovere di rassicurare con questi primi dati alla mano le gravide e le rispettive famiglie.
Ai prossimi aggiornamenti,
Marie C.
References:

Ostetrica e Blogger.
L’informazione supportata dalle evidenze scientifiche consente la scelta informata e consapevole della Donna.
E per chi la gravidanza non è a termine?
Io per esempio sono alla 23sima settimana.
Non ci sono studi al riguardo?
Salve Rita. Non sono stati ancora pubblicati studi in merito. Come suggerisce il Ministero della Sanità, ‘’ resta consigliato, anche per le donne in gravidanza, di intraprendere le normali azioni preventive per ridurre il rischio di infezione, come lavarsi spesso le mani ed evitare contatti con persone malate ’’. Marie