Raccomandazioni nutrizionali per una donna che allatta? Parola alle linee guida italiane.

In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento al Seno volevo dedicare un post proprio sulla nutrizione materna.
Cosa succede al metabolismo della donna che allatta? Dovrà cambiare qualcosa della sua alimentazione? Cosa può/non può mangiare durante l’allattamento?
L’articolo di seguito risponderà a tutte queste domande attenendosi alle ultime linee guida italiane (Sigo, Giugno 2018).
Domanda di rito, pronte? 😉
Latte materno: composizione e benefici.
Sono molti i post presenti qui sul blog dedicati all’allattamento perchè è un tema che mi preme molto come Ostetrica e come Donna.
L’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita.
Non mi stuferò mai di ripeterlo 🙂
Allattare non è solo una ‘scelta’ ma è responsabilità, nei confronti del ‘nucleo’ madre-figlio, della società e della ‘sostenibilità’ del mondo.
Di seguito tutti gli approfondimenti presenti qui sul Blog. Qualora gli avessi già letti scorri pure il post e passa direttamente al resto dell’articolo 🙂




Di cosa è composto il latte materno?
Il latte materno è composto principalmente da lipidi, grassi, oligosaccaridi (principalmente lattosio), cellule immunitarie, ormoni e flora batterica.
La sua composizione unica, è stato scoperto recentemente, aiuta a prevenire le allergie alimentari dei bambini.
Ne ho parlato in questa short review, ti basta cliccare sulla foto per leggere l’articolo in merito:

A tal proposito, infatti, gli studiosi si sono accorti di come la dieta influisca molto sul microbioma del latte materno, dalla sua composizione alla proliferazione batterica di alcune colonie nel tratto intestinale del bambino.
Ma passiamo ai benefici.
Benefici del latte materno

Questi abbracciano la salute del bambino sia durante l’infanzia che durante l’età adulta.
Alcuni esempi?
Nei bambini:
- riduzione dell’incidenza di infezioni gastroenteriche e respiratori
- protezione da patologie croniche come celiachia, diabete tipo 1 e delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino.
Negli adulti:
- minor rischio di sviluppare malattie (diabete di tipo 2, ipertensione, ipercolesterolemia) e tumori
- effetti positivi su neurosviluppo e abilità cognitive
Raccomandazioni nutritive durante l’allattamento

Secondo le linee guida l’allattamento è una condizione caratterizzata da un aumento delle richieste nutrizionali energetiche molto superiori rispetto a quelle della gravidanza.
Cosa significa?
Che cambia il fabbisogno energetico giornaliero della donna che allatta.
Infatti, la produzione di 1 L di latte richiede circa 700 kcal, e la spesa energetica per il latte secreto in 4 mesi di allattamento equivale all’incirca al costo energetico totale dell’intera gravidanza.
*Il fabbisogno energetico rappresenta la quantità di calorie che un soggetto deve assumere per far fronte alle funzioni metaboliche di base e a quelle legate all’attività fisica.
Il nostro obiettivo?
Educare la donna ad una maggiore consapevolezza in tal senso.
Kilocalorie al giorno: quante integrarne?

I LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) suggeriscono un incremento di 330 kcal/die per i primi 6 mesi di allattamento esclusivo.
Pertanto, se una donna fertile necessita di un tot di calorie (calcolate in base al peso, all’altezza, all’età e all’attività fisica che svolge) per una puerpera si aggiungono ulteriori le 330 kcal/die.
E l’acqua?
Anche il bilancio idrico non deve essere sottovalutato.
Secondo la SIGU (Società Italiana di Nutrizione Umana) durante l’allattamento si raccomanda un aumento dell’apporto di acqua di circa 700 mL al giorno rispetto quanto consigliato per le donne che non allattano (2000 mL).

Macronutrienti.
Proteine
Le donne che allattano sono più soggette al rischio di malnutrizione proteica, sia nei riguardi di se stesse che del neonato (soprattutto le donne magre o malnutrite).
I LARN raccomandano un’aggiunta di 19 g di proteine/die nei primi 6 mesi e di 13 g di proteine/die nei mesi successivi di allattamento.
Lipidi
L’assunzione di lipidi durante l’allattamento può condizionare la crescita e lo sviluppo del neonato. Livelli più elevati di acido docosoesanoico (DHA) sono associati allo sviluppo delle strutture nervose e retiniche.
Questo è maggiormente contenuto nel pesce, da quello “grasso” (sgombro, salmone, anguilla, capitone, aringa) o “semigrasso” (triglia, cefalo, carpa, sardina).
Nel caso in cui la puerpera non consumi pesce, dovrebbe assumere giornalmente 100 – 200 mg di DHA.
Carboidrati
L’apporto di carboidrati dovrebbe essere simile a quello delle donne che non allattano.
Micronutrienti
Per quanto riguarda la concentrazione e carenza di micronutrienti la questione si fa un po’ più complessa perchè sono implicati fattori sociali, culturali ed economici che influenzano l’alimentazione della donna. Infatti, una loro carenza nel latte dipende dal deficit materno.
Possiamo però ricordare che durante l’allattamento i LARN suggeriscono introiti maggiori di vitamina C, tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, folati, Vitamina B12, Vitamina A.
Anche il Calcio così come la Vitamina D possono risultare carenti durante il periodo dell’allattamento.
E per quanto riguarda il ferro?
I LARN consigliano un assunzione di 11 mg di ferro/die.
Che tipo di alimentazione possiamo suggerire alla donna che allatta?

In considerazione di quanto riferito sopra, un’ alimentazione varia ed equilibrata che abbia alla sua base frutta, verdura e cereali (meglio se integrali) importanti fonti di fibra alimentare. Preferibile scegliere frutta e verdura di stagione e di produzione locale.
Per l’incremento del fabbisogno proteico, invece, assunzione di 4-5 porzioni settimanali di legumi, fonti di proteine vegetali e fibra alimentare, da alternare a carne, pesce, uova e formaggi.
Da non dimenticare il pesce per la dose di DHA! Da 2 porzioni di pesce (grasso o semigrasso) alla settimana sino 3-4 razioni.
Frutta secca come snack durante il giorno.
Come si integra quindi il fabbisogno energetico giornaliero?
Aumentando le porzioni in modo bilanciato di primi e secondi piatti.
Alcool e caffè
Secondo La Leche League l’assunzione occasionale di uno o due bicchieri di una bevanda alcoolica (esclusi i superalcoolici) da parte della madre che allatta non è dannosa per il bambino.
Un piccolo strappo alla regola, come ad esempio un bicchiere di vino durante una cena tra amici, pertanto, è concesso. Ma sempre e solo con buon senso!
Stesso discorso per l’assunzione della caffeina.
Conclusione
Concludo con l’unica domanda dell’articolo che ancora non ha trovato risposta: cosa può/non può mangiare una donna che allatta?
Secondo le linee guida, non esistono alimenti controindicati in allattamento.
La risposta che sfata miti e leggende.
Alla prossima Review,
Marie C.
References:
Fai clic per accedere a LG_NutrizioneinGravidanza.pdf
http://www.sinu.it/html/wlnews/27-02-2015/alimentazione_della_donna_durante_lallattamento_quali_raccomandazioni_secondo_la_iv_revisione_dei_livelli_di_assunzione_di_riferimento_di_nutrienti_ed_energia_per_la_popolazione_it.asp
https://www.lllitalia.org/44-articoli-genitori/preoccupazioni-comuni/29-menu-module.html

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