Quali sono le «basi» secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità?

Ho parlato spesso di allattamento e indicazioni OMS qui sul mio Blog.
Mi piace farlo perchè è uno degli argomenti che più preferite leggere e condividere.
Tutte noi crediamo nell’importanza dell’informazione e dell’educazione della donna in tal senso perchè allattare è qualcosa in più che va oltre alla (sana) nutrizione.
Cosa ad esempio?
- Legame
- Contatto
- Protezione
- Conoscenza reciproca
- Respiro
- Battito
- Amore
Quante volte abbiamo letto e sperimentato ciò?
Tante volte.
Ma la conoscenza che ruota intorno a questo argomento non è mai abbastanza.
E proprio per questo voglio condividere con voi queste 10 verità o nozioni base delll’OMS sull’allattamento.
L’ABC insomma 🙂
In realtà a questo argomento era stato riservato un post sulla mia pagina Facebook ma ho voluto riservargli un angolino qui sul Blog affinchè possa essere letto tutte le volte.
Miriamo da professioniste a migliorare la consapevolezza delle madri ad allattare.
Pertanto, pronte per le 10 Verità OMS sull’allattamento e quali raccomandazioni per garantirle?
1) L’allattamento per i primi 6 mesi è cruciale per lo sviluppo e la crescita del bambino

Per questa ‘nozione’ è indispensabile che le madri avviino l’allattamento entro la prima ora dalla nascita e allattino esclusivamente al seno per i primi sei mesi.
2) L’allattamento protegge il neonato dalle malattie infantili

3) L’allattamento include benefici materni

Quali sono?
Anticoncezionale: l’allattamento esclusivo è associato ad un metodo di controllo naturale per le nascite (amennorea da allattamento) seppur esso non sia sicuro (98% di protezione nei primi sei mesi dopo la nascita).
Riduce il rischio di:
- carcinoma ovarico e mammario
- diabete di tipo II e
- la depressione postpartum
4) L’allatamento contribuisce alla salute a lungo termine del bambino

‘Lifetime of good health’o benefici a lungo termine del bambino.
Cosa significa?
Un neonato allattato sarà un adolescente e un adulto con meno possibilità di sovrappeso o obesità e di sviluppare il diabete di tipo II.
Inoltre, i bambini allattati al seno da piccoli risultano essere i migliori nell’esecuzione dei test di intelligenza.
5) Il latte formula non contiene anticorpi che si trovano nel latte materno

I lunghi benefici legati all’allattamento per madri e bambini non possono essere replicati in un latte formula.
Su questa verità siamo tutti d’accordo.
Non solo!
Quando un latte formula non è preparato in maniera ‘opportuna’, ci sono rischi che possono insorgere dall’uso di acqua (non sicura), da mezzi non sterilizzati o per la presenza di batteri nella formula in polvere.
La malnutruzione infatti può essere il risultato di una ‘diluzione’ della formula per allungare il latte.
E poi c’è un’altra questione.
Nel caso in cui la formula non fosse più disponibile e la madre decidesse di allattare al seno questo potrebbe non essere sempre possibile per la diminuzione della produzione del latte materno. Sappiamo infatti come la nutrizione continua mantiene la produzione di latte.
Probabilmente queste condizioni sono più ‘affini’ nei paesi in via di sviluppo ma è giusto informare le donne perchè avvalora di più l’allattamento al seno.
6) Durante l’allattamento la trasmissione dell’HIV può essere ridotta con i farmaci

Sappiamo che una donna affetta da HIV può trasmettere l’infezione al bambino durante la gravidanza, il parto e l’allattamento.
Ma secondo l’OMS, i farmaci antiretrovirali (ARV) assunti dalla madre o dall’infante esposto all’HIV riducono il rischio di trasmissione del virus.
Pertanto, l’allatamento e la terapia farmacologica costituiscono potenzialmente un significativo miglioramento delle chances di sopravvivenza del neonato pur rimanendo HIV non infetto.
Ecco l’OMS raccomanda alle donne con HIV di allattare in concomitanza con la terapia antiretrovirale.
7) Il mercato del latte formula è altamente monitorato da un codice internazionale

Cos’è e cosa prevede?
Un codice internazionale adottato nel 1981 regola il marketing dei sostituti del latte.
Esso prevede che:
- tutte le etichette delle formule e le informazioni esprimino i benefici sull’allattamento e i rischi della salute dei sostituti del latte
- sia vietata la promozione dei sostituti del latte
- non vengano distribuiti campioni gratuiti alle donne gravide, alle madri o alle famiglie
- non ci siano distribuzioni gratuite sovvenzionate dalle strutture pubbliche e dai dipendenti.
8) Il supporto materno è essenziale

Questo è un aspetto cruciale perchè le madri possano sentirsi scoraggiate all’inizio.
Sono diversi gli elementi che possono rendere difficoltoso l’avvio dell’allattamento. Esempio?
- separazione del neonato dalla madre
- l’uso del latte formula (esclusivo o come supplemento)
- i nidi neonatali.
Le strutture pubbliche materno-infantili dovrebbero supportare l’allattamento evitando ad esempio le pratiche sopra elencate e formando il personale per sostenere adeguamente le mamme.
Nasce a tale scopo l’iniziativa UNICEF – Baby Friendly Hospital (Ospedali Amici dei Bambini) che promuove l’allattamento materno grazie a standard assistenziali di ‘qualità’.
Quale può essere invece la pratica che aiuta madre e figlio per un allattamento precoce?
Ma lo Skin to Skin!
C’è un articolo sul Blog dedicato proprio a questo, ai suoi benefici e alle evidenze scientifiche a sostegno:
9) Le madri dovrebbero continuare ad allattare a lavoro

Molte madri dovendo tornare a lavoro abbandonano l’allattamento parzialmente o completamente perchè non hanno sufficiente tempo o ‘luogo dedicato’ per allattare.
Dovrebbe essere garantito loro un posto sicuro, pulito e privato vicino al luogo di lavoro per continuare ad allattare.
Anche condizioni di lavoro favorevoli possono però essere d’aiuto.
Esempio?
Concedo maternità retribuito, part time, asili nido in loco, strutture con la possibilità di spremere e conservare il latte e pause per allattare.
Dove è possibile reperire queste informazioni a proposito dell’Italia?
Anche nell’opuscolo stilato dal Ministero della Sanità, sull’allattamento al seno ‘Allattare al seno: un investimento per la vita‘.
10) Introdurre gradualmente cibi solidi a partire solo dal sesto mese
Per rispettare le necessità legate alla crescita, a sei mesi passate di cibo solido dovrebbero essere introdotte come nutrizione complementare pur continuando ad allattare.
Questo, secondo l’OMS, non comporta che
- l’allattamento sia ridotto
- il cibo, pulito e sicuro, dovrebbe essere dato nel cucchiaio o tazza (non nel biberon)
- tempo e pazienza affinchè il bambino impari a mangiare cibo solido
Conclusioni
Come sempre, spero vi sia utile il post 🙂
Alla prossima Review,
Marie C.
Fonte WHO:
http://www.who.int/features/factfiles/breastfeeding/en/

Ostetrica e Blogger.
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