Depressione postpartum: la guida su come affrontarla

Guida di evidenze scientifiche per aiutare le mamme a superare la depressione postpartum.

Aggiornato Marzo 2019

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L’articolo ha come obiettivo quello di conoscere piccoli accorgimenti utili per le mamme che stanno affrontando un difficile e lungo momento emotivo chiamato depressione postpartum.
Diventare genitore è un esperienza ricca di sentimenti, uno spettro emozionale che include gioia, paura e ansia.
Sappiamo come il baby blues sia molto comune tra le nuove mamme. Esso è riconosciuto come un disturbo di breve durata che interessa almeno il 50% delle donne dopo il parto, caratterizzato da facilità al pianto, tristezza e labilità emotiva.
Ma come affrontare la depressione postpartum un disturbo ‘d’umore’ più lungo e duraturo?

Depressione postpartum: definizione e sintomatologia

Per depressione postnatale si intende un disturbo depressivo non psicotico che insorge nei dodici mesi successivi al parto, con maggiore incidenza nelle prime 4-6 settimane – SaPerRiDoc
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La sintomatologia  include il sentirsi soppraffatti, intrappolati, respinti, colpevoli, irritabili, umore basso. Si piange molto, si perde l’appetito e la libido, si accusa mal di testa, la vista si fa offuscata. Sono frequenti gli attacchi di panico, una fatica persistente, l’insonnia, il senso di inadeguatezza, l’inspiegabile perdita di interesse nel neonato, l’incapacità di incontrare e stare in mezzo agli altri.

Contrariamente quindi al Baby blues raramente sparisce da sola. La condizione può insorgere nei giorni o mesi dopo la nascita del bambino e durare nel tempo se non trattata.

Rassicurare la ‘giovane’ mamma e farle chiedere aiuto. Non deve lottare da sola. Non è una colpa sentirsi depressi e non fa questo di lei un cattivo genitore. TrametterLe pertanto un messaggio positivo di supporto nel mare della negatività.

Di seguito sono elencate degli step per affrontare la depressione postpartum che possono essere usati insieme alla guida e ai suggerimenti del medico.

L’articolo è Life hacks: Dealing with postpartum depression, dal sito MedicalNewsToday.

L’intenzione del post non è quella di sostitursi ne alla diagnosi ne al trattamento di uno specialista.

1. Creare un legame sicuro con il bambino 

Il legame emozionale con il bambino sta alla base di tutto, perchè lo fa sentire bene, ne consente un pieno sviluppo e il bonding influenzerà la loro via di comunicazione e relazione per sempre.

Un legame sicuro si costruisce rispondendo ai bisogni e alle necessità del bambino, come prendendolo in braccio, calmarlo e rassicurarlo quando piange (sul blog è presente pure un articolo che ha studiato le reazioni cerebrali materne che scattano in quest’ultimo caso).

Essere la fonte affidabile di comfort e benessere del neonato permette di gestire i suoi sentimenti e comportamenti che a sua volta rafforzano lo sviluppo cognitivo.

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La depressione postpartum può avere un impatto significativo nel bonding precoce.

Uno studio condotto su 14 mila bambini negli USA ha trovato che il 40% di essi mancava di legami emotivi forti con i loro genitori. E questa mancanza ha probabilmente causato problemi comportamentali ed educativi.

Alcuni genitori provano instantaneamente amore e legame indissolubile nei coinfronti del bambino, altri invece hanno bisogno di tempo. Questo non dovrebbe far sentire il genitore ne ansioso ne colpevole. Potranno trascorrere settimane o mesi, ma è solo questione di tempo.

Imparare a legarsi con il bambino porta con sè benefici per la madre e il piccolo. Lo stretto contatto con l’infante rilascia ossitocina, l’ormone dell’amore e delle coccole. Un incremento dello stesso ci fa sentire felici, più sensibili nei confronti degli altri, ci rende capaci di riconoscere i bisogni non verbali del bambino più facilmente.

Quali sono le vie che possono aumentare il legame con il bambino?

Contatto Skin-to-skin

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Indipendentemente dall’allattamento al seno o no, ricerca il contatto tra la tua pelle nuda e la sua. Se la stanza è fredda, avvolgi una coperta intorno alla schiena del bambino per tenerlo al caldo. Cullalo così.

Il contatto pelle a pelle rilassa madre e bimbo migliorandone il legame. I benefici aggiuntivi del contatto skin to skin includono prolungati periodi di sonno e di sveglia, meno tress da freddo, incrementa l’aumento di peso, lo sviluppo cerebrale, diminuisce il pianto e favorisce una precoce dimissione dall’ospedale.

Baby massagge

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Il tocco è importante in quanto influenza lo sviluppo del bambino e supporta il processo relativo al bonding. Esso ha dimostrato pure una riduzione della sintomatologia nelle madri con depressione postpartum.

Si può imparare il messaggio del bambino partecipando ai corsi (anche in Italia ne organizzano molti), trovando informazioni nei video online o leggendo libri.

Sorridere

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I primi sorrisi del neonato sono riflessi. Il piccolo farà il primo dono di un sorriso reale tra la 6^ e la 12 ^ settimana di età. Le ricerche hanno dimostrato che mentre la madre vede il suo piccolo sorridere le aree del cervello associate alla ‘gratificazione’ si accendono.

Tenere il bambino molto vicino al viso, sorridergli, offrirgli un caloroso ‘ciao’ in tono felice lo ‘convince’ a sorridere.

Cantare

Indipendentemente dall’essere o meno la più brava singer del mondo, cantare al tuo bambino può avere tanti benefici. Coinvolgere il piccolo mentre si canta una canzone è altrettanto efficace come leggergli un libro o giocare con lui  per attirare l’attenzione, più efficace che ascoltare un pezzo registrato. Lo studio è Mothers and Infants Connect Through Song.

Cantargli stimola non solo i suoi sensi ma è un buon motivo per distrarsi dai pensieri negativi associati alla depressione e contemporanemente ti ‘rafforza’ come genitore.

2. Prendersi cura di se stesse

Prendersi cura di se stesse è una delle vie migliori per aiutare e prevenire la depressione postpartum. Semplici scelte di lifestyle possono migliorare la salute, l’umore e aiutarti a sentire te stesso di nuovo.

Consumare Omega-3 Consumare una dieta ricca di omega 3, contenuto nell’olio di pesce come l’aringa e salmone durante la gravidanza può ridurre il rischio di depressione postpartum come dimostrato da uno studio. E non solo! E’ una potenziale alternativa per il trattamento.

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Dormire Dormire mentre ci si prende cura di un neonato è molto difficile, anche se tutti suggeriscono di farlo mentre il piccolo dorme. Il resto può aspettare.

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Le donne con depressione postpartum impiegano più tempo a prendere sonno e dormono meno rispetto alle donne senza questa condizione. Inoltre, minore è la quantità di sonno, minore sarà la sua qualità.

Pertanto, se un familiare o un’amica accetta di stare con il neonato, prendere subito l’occasione al volo per riposarsi!

Uscire nelle giornate di sole L’esposizione all’aria fresca migliora l’umore, anche per una passeggiata di soli 10-15 minuti al giorno.

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Coccolarsi Prendersi del tempo lontani dal ‘dovere di mamma’ aiuta a concedersi un momento tutto per sè. Guardare il proprio film preferito, un bagno con tanta schiuma o accendere delle candele profumate e lenitive.

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3. Esercizi fisici

Gli studi hanno dimostrato che l’attività fisica potrebbe aiutare a combattere la depressione postpartum. Gli esercizi durante il periodo del postpartum sono una via efficente per ottenere un miglior benessere psicofisico affrontando con più facilità i sintomi della depressione post partum.

L’American College of Obstetricians and Gynecologists informa che gli esercizi aiutano a a rafforzare i muscoli addominali, scaricare lo stress, favorire il sonno e aumentano l’energia.

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Si può cominciare con esercizi leggeri pochi giorni dopo la nascita, in caso di gravidanza e parto vaginale fisiologico. In caso di complicazioni o TC, chiedere prima all’ostetrica o al medico quando poter iniziare l’attività fisica.

Camminare è comunque un buon punto di partenza. Lo scopo è quello di essere ‘fisicamente attivi’ 20-30 minuti al giorno. Constatati benefici al corpo pure con 10 minuti di esercizio.

Informarsi nella palestra più vicina per conoscere quali attività vengono svolte e quali possono interessarti.

Oppure ci si può dedicare a questo nel comfort di casa, il web è pieno zeppo di programmi di fitness. Provare per credere.

4. Costruire una ‘rete di supporto’

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Ricevere supporto sociale ed emozionale gli uni con gli altri permette di affrontare meglio i problemi legati alla depressione postpartum aiutanto autostima e senso di indipendenza. Gli esseri umani infatti creano iterazioni positive sociali ed emozionali riducendo lo stress e affrontando al meglio le difficoltà della vita.

Le nuovi madri possono sentirsi sole e ‘travolti’ dal nuovo ruolo.

La ricerca ha dimostrato che la solitudine conduce all’isolamento, alla disconnesione con il mondo e a quel senso di non appartenenza.

Essa è inoltre collegata a pressione alta, insonnia, immunità ridotta e fattori di rischio per malattie cardiache.

Questo non significa accogliere nella propria vita perfetti sconosciuti o allargare la cerchia delle amicizie smisuratamente. Basta semplicemente tenersi vicini, per esempio, gli amici o i parenti più fidati. Oppure ricercare donne che stanno vivendo pure loro questo nuovo ruolo di mamma perchè può essere rassicurante condividere paure, preoccupazioni e insicurezze.

5. Psicoterapia e farmaci

Se hai  provato ad aiutare te stesso e nonostante questo la condizione non è cambiata il medico può suggeriere di provare con la psicoterapia, gli antidepressivi, o entrambi.

La psicoterapia invita a far parlare dei propri sentimenti, delle proprie emozioni, paure e difficoltà aiutando la donna nella gestione del proprio stato d’animo e imparandone a rispondere positivamente

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Gli antipressivi sono invece raccomandati nel caso in cui la depressione è ‘severa’ e gli altri trattamenti non hanno migliorato la sintomatologia. Naturalmente il medico dovrà tenere in cosiderazione il fatto se la donna sta allantando oppure no.

Le ricerche spiegano che gli antidepressivi sono efficaci per il trattamento in quanto ristabiliscono le connessioni tra le cellule dell’area cerebrale (inibendo la ricaptazione della serotonina) influenzati negativamente dallo stress durante la gravidanza.

Conclusioni

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Alle mamme va ricordato sempre che nella depressione postpartum nessuno ha colpa ma rimane comunque una condizione che richiede trattamento.

Le ostetriche come possono migliorare l’assistenza? Ce lo spiega l’ACOG parlando di Quarto Trimestre. Leggi l’articolo sul Blog, Postpartum: come migliorare l’assistenza?

E noi ci ‘vediamo’ alla prossima ‘short’ Review.

Marie C.

Sitografia

http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/71

https://www.medicalnewstoday.com/articles/320005.php

https://www.medicalnewstoday.com/articles/237109.php

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