‘Vaginal seeding birth’ dopo taglio cesareo: la tendenza ostetrica che sta facendo discutere.

L’International Journal of Obstetrics and Gynaecology rilascia: è una pratica che al neonato ‘fa più male che bene’. Lo studio.

Vaginal seeding – foto dal web

Secondo un’evidenza pubblicata il 23 Agosto dal BJOG i potenziali benefici di questa pratica non superano i rischi ad essa associati. Ma di cosa si tratta?

Vaginal seeding birth

Si tratta di una pratica che espone i bambini nati da taglio cesareo ai fluidi vaginali materni in modo che i batteri possono aiutarli a rafforzare il loro sistema immunitario contro il rischio di patologie croniche, quali asma e allergie. Questo è possibile prelevando un tampone di fluido vaginale e applicandolo sugli occhi, sul viso e sulla pelle del neonato dopo il parto.

Lo studio.

Un recente report ha rivelato che questo trend è in crescita ma un gruppo di specialisti della Danish Society of Obstetrics and Gynecology riferiscono che altri fattori quali il contatto skin to skin dopo la nascita, l’allattamento e la dieta sembrano essere più importanti nello sviluppo della colonia batteria neonatale.

I dettagli della ricerca.

Un gruppo di specialisti ha analizzato l’unico studio esistente sul vaginal seeding ma non sono riusciti a trarne conclusioni sicure perchè i bambini coinvolti erano solo quattro. Evidenziarono però la difficoltà nell’individuare batteri vaginali ‘sani’ e il rischio di passaggio di infezioni quali HIV, clamydia, gonorrhoea, herpes, streptococco del gruppo B e Escherichia coli, dalla madre al bambino. Questa pratica non andrebbe consigliata perchè i rischi sono ancora sconosciuti. Bisognerebbe, di contro, incoraggiare i professionisti sanitari a focalizzare l’attenzione su pratiche di cui è certo e positivo l’impatto sulla colonizzazione batterica gastrointestinale del bambino:  contatto skin to skin con la madre e il partner, allattamento e dieta.

Il Dr Tine Dalsgaard Clausen, consultant obstetrician al  Nordsjaellands Hospital, Denmark e lead author dello studio riferisce:

E’ chiaro che più studi di ricerca sono necessari per capire se l’esposizione immediata di un neonato da Tc ai batteri vaginali dopo il parto possono abbassare i rischi di sviluppo di malattie croniche lungo la vita. Attualmente non ci sono evidenze che dimostrano i potenziali benefici del vaginal seeding, tra rischi e costi associati. Noi, comunque, incoraggeremo i ricercatori ad investigare ulteriolmente fornendo supporto alla partecipazione delle pazienti ai trial clinici controllati’.

E’ necessario che i professionisti della salute promuovino altri fattori già riconosciuti come positivi per migliorare la colonia batterica del neonato, come skin to skin contact, allattamento e dieta salutare.

Il Dr Patrick O’Brien, consultant obstetrician e portavoce del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG), aggiunge:

Come questa review ha evidenziato, non ci sono forti evidenze che suggeriscono che il vaginal seeding sia associato a benefici. Non andrebbe raccomandato sino a quando studi definitivi dimostreranno che esso non è dannoso e può migliorare il sistema immune e digestivo del bambino.

Anche se in definitiva è la donna a decidere, come professionisti della salute dovremmo spiegare l’equilibrio esistente tra benefici ancora non provati e i piccoli possibili rischi associati.

Il professore John Thorpe, Deputy Editor-in-chief del  BJOG, conclude:

In seguito al taglio cesareo, alcune donne potrebbero vivere delle esperienze emozionali particolari, specie se l’evento non è stato programmato. Questa ricerca dovrebbe aiutare a rassicurare le donne che hanno un TC che la pratica non è necessaria e ci sono altre vie, piu sicure e accertate, per aiutare il bambino nel suo ‘best start in life’.

E voi cosa ne pensate? Eravate a conoscenza di questo trend ostetrico?

Alla prossima ‘short’ review 😉

Marie C.

 

https://www.rcog.org.uk/en/news/bjog-release-vaginal-seeding-birth-trend-could-do-more-harm-than-good-say-experts/?platform=hootsuite

 

 

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