Monitoraggio cardiaco fetale in travaglio, paragrafo III: parametri di valutazione CTG

Parte V-3°: Assistenza durante il travaglio

Aggiornato Gennaio 2019

Esempio di tracciato CTG, scopo illustrativo. Immagine dal web.

L’articolo seguente, il 3° della V parte del monitoraggio cardiaco fetale, ci introdurrà all’aspetto ‘tecnico’ della valutazione del tracciato cardiotocografico.

Ti invito a leggere gli ultimi post della categoria CTG per avere una visione più completa di ciò che verrà trattato.

La guida si limiterà a riportare solo gli aspetti descrittivi, per immagini o riferimenti grafici di ogni paragrafo si rimanda ad un libro di testo.

Parametri CTG

I parametri da considerare nella valutazione del CTG sono:

  • frequenza della linea basale
  • variabilità
  • variazioni periodiche: accelerazioni e decelerazioni.

Procediamo con le caratteristiche di ciascuno secondo le NICE Intraparturm care aggiornate al 2017.

Linea basale della frequenza cardiaca fetale.

Per linea di base si intende il livello medio della frequenza cardiaca fetale quando è stabile, escludendo accelerazioni e decelerazioni.

Categorizzazioni della linea basale della frequenza cardiaca fetale:

  • RASSICURANTE

110 a 160 battiti al minuto;

  • NON RASSICURANTE
  1. 100 a 109 battiti al minuto (bradicardia lieve);
  2. 161 a 180 battiti al minuto (tachicardia lieve);
  • ANORMALE
  1. al di sotto dei 100 battiti al minuto (bradicardia grave);
  2. al di sopra dei 180 battiti al minuto (tachicardia grave) [2017].

Durante la valutazione della linea basale della frequenza cardiaca:

  • differenziare il battito fetale da quello materno;
  • la linea di base della frequenza cardiaca sarà generalmente tra 110 e 160 battiti al minuto;
  • sebbene la linea basale della frequenza cardiaca fetale tra 100 e 109 battiti al minuto è un paramentro ‘non rassicurante’ continua con la solita assistenza se c’è una normale variabilità e non decelerazioni variabili o tardive [2017].

Variabilità della linea di base

 La variabilità della linea basale è definita dall’ampiezza e della frequenza delle oscillazioni; poichè esiste corrispondenza fra i due parametri, per semplicità si valuta solo l’ampiezza.

Usa le seguenti categorizzazioni della variabilità della linea di base della frequenza cardiaca fetale:

  • RASSICURANTE

5 a 25 battiti al minuto;

  • NON RASSICURANTE
  1. meno di 5 battiti al minuto per 30 a 50 minuti;
  2. più di 25 battiti al minuto per  15 a 25 minuti;
  • ANORMALE
  1. meno di 5 battiti al minuto per più di 50 minuti;
  2. più di 25 battiti al minuto per più di 25 minuti;
  3. Sinusoidale [2017].*

Prendi in considerazione i seguenti punti durante la valutazione della stessa:

  • la variablità di base sarà normalmente tra 5 e 25 battiti al minuti;
  • periodi intermittenti di ridotta variabilità della linea basale sono normali, specialmente durante i periodi di quiete (feto che dorme) [2017].

Decelerazioni

Quando si descrivono le decelerazioni della frequenza cardiaca fetale, specificare:

  • la loro durata in relazione al picco delle contrazioni;
  • della decelerazione individuale la durata;
  • se o meno la frequenza cardiaca fetale ritorna alla linea base;
  • per quanto a lungo sono stati presenti;
  • se esse si verificano con oltre il 50% di contrazioni;
  • la presenza o l’assenza di una forma bifasica (W);
  • la presenza o l’assenza di  ‘shouldering’;
  • la presenza o l’ assenza di ridotta variabilità dentro la decelerazione [2017].

Importante (dall’ultimo aggiornamento 2017)

Descrivere le decelerazioni con precoci, variabili e tardive. Non usare il termine di ‘tipico’ o ‘atipico’ perché può causare confusione [2017].

Brevemente:
  • precoci: decelerazione ripetitiva coincidente con la contrazione, con ritorno alla linea di base prima della fine della contrazione; può corrispondere alla risposta vagale nella fase di impegno della testa fetale;
  • tardive: decelerazione ripetitiva che inizia dopo l’inizio della contrazione, con ritorno alla linea di base dopo la fine della contrazione; l’apice della decelerazione è differito rispetto all’apice della contrazione da un intervallo di tempo (lag-time). Se la variabilità è normale, sia sulla linea di base sia all’interno della decelerazone (profilo ”dentellato”), essa rappresenta una risposta vagale dei chemiorecettori all’ipossia di un feto ancora compensato; se la variabilità non è rassicurante (vedi dopo) il feto può essere in acidosi.
  • variabili: hanno forma diversa l’una dall’altra, il momento di inizio e i rapporti con la contrazione variabili. Sono causate generalmente da compressione del funicolo in posizione anomala.

Categorizzare la decelerazione della frequenza cardiaca fetale in

  • RASSICURANTE
  1. no decelerazioni;
  2. decelerazioni precoci;
  3. decelerazioni variabili con nessun aspetto preoccupante per meno di 90 minuti.
  • NON RASSICURANTE
  1. decelerazioni variabili con nessun aspetto  preoccupante per 90 minuti o più;
  2. decelerazioni variabili con qualche aspetto preoccupante fino al 50% delle contrazioni per 30 minuti o più;
  3. decelerazioni variabili con qualche aspetto preoccupante oltre il 50% delle contrazioni per meno di 30 minuti;
  4. decelerazioni tardive oltre il 50% delle contrazioni per meno di 30 minuti con nessun fattore di rischio clinico materno o fetale come sanguinamento vaginale o presenza di meconio significante.
  • ANORMALE
  1. decelerazioni variabili con qualche caratteristica preoccupante oltre il 50% delle contrazione per 30 minuti (o meno se ci sono fattori di rischio clinici materno-fetali);
  2. decelerazioni tardive per 30 minuti (o meno se ci sono fattori di rischio clinico materno fetali);
  3. bradicardia acuta o una singola decelerazione prolungata di durata di tre minuti o più [2017]

Quali sono queste caratteristiche preoccupanti?

Considera i seguenti punti come aspetti preoccupanti delle decelerazioni variabili:

  • durano più di 60 secondi;
  • riducono la variabilità della  linea basale dentro la decelerazione;
  • mancato ritorno alla linea basale;
  • forma bifasica (w);
  • no shouldering [2017].

E quando non sono presenti aspetti preoccupanti?

Se le decelerazioni variabili con nessun aspetto preoccupante sono osservate:

  • consapevolezza che queste sono molto comuni, possono essere una normale caratteristica di un differente travaglio e parto senza complicazioni, e sono solitamente il risultato della compressione del cordone
  • chiedere alla donna di cambiare posizione o muoversi [2017]

Sempre durante la valutazione delle decelerazioni della frequenza cardiaca fetale:

  • decelerazioni precoci sono infrequenti, innoqui e solitamente associati con la compressione della testa fetale
  • decelerazioni precoci con non un ‘non rassicurante’ o ‘anormale’ caratteristiche del tracciato cardiotocografico non dovrebbero indurre un’ulteriore azione [2017]

Considera che le lunghe e tardive decelerazione individuali comportano alto rischio di acidosi fetale (in particolare se le decelerazioni sono accompagnate dalla tachicardia o dalla ridotta variabilità della linea di base) [2017].

Accelerazioni

Tieni in considerazione quando valuti le accelerazioni della frequenza cardiaca fetale:

  • la presenza delle accelerazioni della frequenza cardiaca, mai con variabilità della linea basale ridotta, è generalmente segno che il feto è in salute;
  • l’assenza delle accelerazioni in un  tracciato cardiotocografico altrimenti normale non indica acidosi fetale [2017].

In conclusione

Una volta chiariti i parametri di valutazione e interpretazione del tracciato cardiotocografico, siamo pronti per la sua categorizzazione.

Il viaggio continua!

E alla prossima Review.

Marie C.

NOTA AL LETTORE: “Questa traduzione non è stato creata dal NICE che appunto non è responsabile per il contenuto o la precisione di quest’ultimo. L’edizione inglese originale sarà l’edizione vincolante e autentica “

Bibliografia

Manuale di sala parto -seconda edizione 2008. A. Valle, V. Meregalli, S. Bottino, A. Zanini.

https://www.nice.org.uk/guidance/cg190/resources/intrapartum-care-for-healthy-women-and-babies-35109866447557

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5 pensieri riguardo “Monitoraggio cardiaco fetale in travaglio, paragrafo III: parametri di valutazione CTG

  1. Ottime nozioni,da leggere spesso per consolidarle e usarle nel lavoro quotiniano.
    Grazie
    Daniela Bassani

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