Parte III: Assistenza durante il travaglio
Aggiornato Gennaio 2019

Cosa fa l’ostetrica nella prima parte del travaglio?
Seguendo le linee guida internazionali, questa si occupa dell’iniziale valutazione della donna in travaglio con
- anamnesi
- stato emozionale
- osservazione clinica di madre e feto.
Primo punto fondamentale è l’ascolto della donna e della sua storia clinica, grazie anamnesi, preferenze, paure, emozioni e bisogni psicologici.
La valutazione dovrebbe comprendere:
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Osservazione della donna:
- anamnesi e screening prenatali;
- lunghezza, forza e frequenza delle sue contrazioni;
- dolore e sollievo dallo stesso;
- registrare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la temperatura, effettuare l’esame delle urine;
- presenza di perdite vaginali.
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Osservazione del feto:
- chiedere dei movimenti del feto nelle ultime 24 ore;
- palpare l’addome della donna e determinare la lunghezza del fondo, situazione, presentazione, posizione, l’impegno della parte presentata, frequenza e durata delle contrazioni.
- Auscultazione del battito cardiaco fetale per un minimo di 1 minuto immediatamente dopo la contrazione.
In caso di incertezza se la donna è in travaglio ‘attivo’, ricorrere alla visita vaginale.
Effettuarla, invece, in caso di travaglio attivo.
Hai dubbi sulle caratteristiche di un travaglio attivo e differenze con il periodo prodromico? 😉
Tutte le risposte nel post Travaglio ‘vero’ o travaglio ‘falso’? Nice guidelines 2014 vs ACOG, differenze a confronto.
In caso di complicanze trasferire la donna: quali sono?
Probabilmente molti di voi lo sapranno già, ma si parla spesso di trasferimento della donna in quanto quest’ultima, in Inghilterra, ha la possibilità di scegliere il luogo di parto (a fine articolo trovi una breve nota dedicata).
Quali sono pertanto le ragioni cliniche che ne determianno il trasferimento?
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Nella donna:
- pulsazione cardiaca > 120battiti/minuto in 2 momenti lontani 30 minuti;
- variazione della pressione sanguigna (una singola lettura o di un aumento della pressione sanguigna diastolica di 110 mmHG o più o l’aumento della pressione sanguigna sistolica di 160 mmHg o più; o aumento della pressione sanguigna diastolica di 90 mmHg o più o l’aumento della pressione sanguigna sistolica di 140 mmHg o più) in 2 eventi consecutivi presi lontani 30 minuti)
- presenza di proteine nelle urine e una singola lettura di o aumento della pressione sanguigna diastolica (90mmHg o più) o aumento della pressione sanguigna sistolica (140mmHg o più);
- temperatura di 38 ° o sopra in una singola lettura o 37.5° o sopra in 2 consecutive letture lontani 1 ora;
- perdite di sangue vaginale
- rottura delle membrane da più di 24 ore prima dell’inizio del travaglio ‘attivo’ ;
- meconio;
- dolore diverso da quello associato alle contrazioni;
- fattori di rischio nell’anamnesi
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Nel feto:
- presentazione anomala;
- situazione trasversa o obliqua;
- sospetto rallentamento della crescita fetale o macrosomia;
- oligodramnions o polidramnios;
- battito cardiaco fetale sotto i 110 o sopra 160 battiti al minuto;
- decelerazione del battito fetale sentito nell’ auscultazione intermittente;
- riduzione dei movimenti fetali nelle ultime 24 ore riportate dalla donna.
Se uno di queste fattori raccomandati sono osservati ma il parto è imminente, valutare cosa è meglio fare.
Trasferire la donna in un obstetric led care, seguendo I principi generali per il trasferimento dell’assistenza .
Quando condurre un’esplorazione vaginale?
Solo se l’esame è necessario e aggiunge ulteriori informazioni nella nostra valutazione.
E’ importante spiegare le ragioni alla donna.
Inoltre, bisogna garantire consenso informato, privacy, dignità e comfort.
E per quanto riguarda la valutazione della frequenza cardiaca fetale nella valutazione dell’inizio del travaglio di parto, cosa suggeriscono le linee guida?
Sarà il contenuto del prossimo post! 🙂
Alla prossima Review,
Marie C.
NOTA: Luoghi di parto negli UK:
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home birth;
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obstetric unit: unità operativa dove l’assistenza di gravidanze a basso ed alto rischio è affidata a ostetriche (midwives) e medici (obstetricians);
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freestanding midwifery unit: unità ostetrica ‘indipendente’/ separata (anche in fatto di struttura fisica) dall’obstetric unit, consigliata alle donne a basso rischio;
-
alongside midwifery unit: unità ostetrica situata (fisicamente) dentro l’ospedale per le donne gravidiche a basso rischio con assistenza interamente ostetrica.
Il trasferimento per l’appunto avviene quando la donna (o il neonato) necessitano di assistenza medica e da una freestanding midwifery unit o alongside midwifery unit è trasferita in un’obstetric unit.
“Questa traduzione non è stato creata dal NICE che appunto non è responsabile per il contenuto o la precisione di quest’ultimo. L’edizione inglese originale sarà l’edizione vincolante e autentica “
Sitografia
https://www.nice.org.uk/guidance/cg190/resources/intrapartum-care-for-healthy-women-and-babies-35109866447557
Fai clic per accedere a Birthplace-Q-A.pdf
http://www.midwiferyunitnetwork.com/freestanding-maternity-units/

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